Il Pelaverga è un vitigno bacca nera, inizialmente coltivato nei dintorni di Saluzzo, come attestano alcuni documenti risalenti al VII secolo, in cui i frati di San Colombano ne decantavano le qualità in delle missive indirizzate alla corte papale.

Da sempre presente nel patrimonio viticolo regionale, il Pelaverga sembra prendere il nome da particolari doti afrodisiache, testate dal Re Carlo Alberto durante le sue festose serate a corte. Tre le varietà oggi presenti nel patrimonio ampelografico della regione: il Pelaverga piccolo, coltivato nei dintorni di La Morra, il Pelaverga Saluzzese, dall’omonimo borgo, e il Cari, che prende forma sulla Collina Torinese.

Come altri vitigni autoctoni, anche il Pelaverga soffrì un periodo di declino dovuto alla filossera prima ed allo spopolamento delle campagne poi. A lungo usato come uva da taglio ha trovato nuovo impulso a partire dagli anni ’70, con delle vinificazioni in purezza che ne esaltano il bouquet aromatico, che dal fruttato vira allo speziato, in un bicchiere rosso rubino.